Words create worlds

Austin è seduto davanti ad un foglio bianco da circa mezz'ora, da quando è tornato a casa dopo l'ultimo incontro con Mr. Barthes, che non ha dovuto insistere troppo per farsi chiamare solo David.  Gli incontri con l'assistente sociale della scuola si seguono ora con una cadenza settimanale dopo l'aggressione di Austin nei confronti di Heather Morris, non di meno per la resistenza del biondo ad usare quel termine che non gli lascia scampo. David lo ha lasciato con il compito di scrivere una lettera a suo padre, una lettera ad un fantasma.

"Che cosa ci devo scrivere?"
"Quello che vuoi"
"E poi tu la leggi?"
"No"
"E quindi che senso ha? You're not gonna read it and he's definitely not gonna read it..."
"Tu scrivila, poi mi dici com'è andata, ok?"

Austin rimane a guardare la superficie bianca per ancora qualche secondo per poi mettere da parte le ultime esitazioni e scrivere in caratteri più grandi, subito sotto "Dear dad,"

I    HATE    YOU

Prende in considerazione quelle parole per qualche secondo, piegando il capo come se osservasse un quadro astratto e cercasse il punto di osservazione giusto, sperando per un attimo di trovare il sollievo che David forse si augura. Poggia il palmo della mano sul foglio, affogando l'inchiostro e la carta in una vampata di fiamme che gli circonda le dita e che consuma tutto in un istante.

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