Truce

Tulsa, Apr. 2023
Quando Austin e Frances discutono attraversano ogni colore dello spettro emotivo, l'amore si confonde alla nausea come due vernici diverse ma quello che ne esce non appartiene ad una paletta di tonalità conosciute. Gridano e piangono e si abbracciano e si spingono ed anche quando Frances gli tira uno schiaffo in faccia, si confonde semplicemente in una marea di sentimenti in ebollizione. La casa diventa la tela su cui disegnano il loro scontro, gettandola in un caos ogni volta più irreversibile, tracciando cicatrici nei muri come nella loro relazione martoriata da strappi violenti. Di solito sono esplosioni che si consumano rapidamente senza quasi lasciare traccia, indipendentemente dalle cattiverie di cui si riempiono la bocca, ma se la benzina continua a bruciare lo fa per ore. Quando succede non è quasi mai per qualcosa di apparentemente importante, come quando le ha riportato un paio di collant presi in prestito, strappati, la sera del suo primo appuntamento con Caleb, senza che lei notasse il livido che prendeva la strana forma del Texas sulla sua coscia. O quella notte, l'ennesima, in cui Austin è tornato dal Purple Rain con lo sguardo un po' più spento di prima.

"Non voglio che ci torni più."
"Che cosa?"
"Hai sentito, non mi piace quel posto"
"Cos'è che non ti piace?"

Le si legge addosso il disagio delle parole che non vuole pronunciare per paura di rendere più concrete le sue paure, renderle vere, e l'atroce dubbio di aver perso il diritto di farsi protettiva. Lo guarda attraverso una nube di fumo di una sigaretta dalla marca piena di catrame che il ragazzo ha giá cominciato a portarsi dietro, anche se sono troppo forti per i suoi polmoni.

"Non mi piace come ti guardano."
"Che cazzo dici Ma', ci vado solo per ballare."
"Sei un fottuto idiota e prima o poi qualcuno non si accontenta di ficcarti due spiccioli nelle mutande!"
"Beh non ci sarebbe neanche il problema se riuscissi a tenerti un lavoro per più di un mese."

Lo schiaffo che gli arrossisce la guancia è la scintilla che attizza un incendio che è stato preparato per anni e che è sempre sul punto di divorare ogni cosa. Litigano, per ore. La salvezza di entrambi è tanto la stanchezza di Austin quanto l'allucinazione sfibrata di Frances che rende imprecisa la loro mira, lasciando che i piatti si frantumino contro i muri. Solo quando entrambi sono esausti le parole di sua madre cercano di sovrastare quelle di una rabbia insaziabile.

"Tregua"
"Adesso all'improvviso ti svegli e decidi di potermi dire che fare, well fuck you, non funziona così!"
"Ho detto tregua!"

Austin stringe i denti, ansima, si abbandona ad un grido frustato, gettandosi le dita tra i capelli di fronte a quella parola che lo costringe a rimanere fermo a qualche metro dalla madre, come un incanto vincolante, per poi salire nella sua stanza al piano superiore, abbandonandola nel caos di oggetti infranti che giacciono intorno a lei.

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